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Festa di Sant’Antonio Abate a Pedara

Le testimonianze, circa il culto di S. Antonio Abate e della presenza di una piccola chiesa o cappella a lui dedicata a Pedara (Catania), risalgono al XIV secolo. Dopo l’eruzione dell’Etna del 1408, un’altra chiesa dedicata al Santo e citata nella relazione della visita pastorale del 1571, venne costruita nel corso del XVI secolo. L’attuale chiesa che venne edificata nel 1680 dagli abitanti del quartiere in un sito più centrale, subì ingenti danni a causa del terremoto del 1693 e la sua riparazione fu ultimata nel 1701. È di questi anni la realizzazione di una grandiosa macchina d’altare in pietra e rifinita con decorazioni in foglia d’oro zecchino. In una nicchia centrale è celato il venerato simulacro del Santo opera di artigianato locale del XVII secolo; in alto è collocato un ovale su cui è affrescata l’apoteosi di S. Antonio. Sulle pareti laterali del presbiterio si trovano 2 affreschi del 1975 raffiguranti le tentazioni di S. Antonio e l’incontro con S. Paolo di Tebe. Altra testimonianza della devozione del popolo pedarese a S. Antonio Abate è la festa che ogni anno, sin dalla costruzione della chiesa, si celebra in suo onore, inscritta al REIS (Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana). Lo svolgimento dei festeggiamenti prevede momenti di preparazione e di preghiera, con la recita di una coroncina durante il novenario che precede il giorno della festa. Il 16 gennaio, vigilia della solennità, dopo la santa messa viene acceso il tradizionale “focu di Sant’Antoni”, di colore rosso vivo, preludio alla svelata dell’effigie del Santo custodita nell’altare maggiore dentro una “cameretta”. Il 17 gennaio, giorno della festa, all’interno della chiesa si svolgono le solenni celebrazioni eucaristiche, e contestualmente vengono benedetti e distribuiti ai fedeli dei pani di forma rotonda, detti “cucciddati di S. Antoni”.

Svelata di Sant'Antonio Abate a Pedara
Svelata di Sant'Antonio Abate a Pedara

Dal 2016 i festeggiamenti esterni si svolgono nel mese di maggio, il terzo fine settimana. Il venerdì si svolge la “Giornata Antoniana”, cioè un gemellaggio con alcune comunità unite dalla stessa devozione; alla conclusione della celebrazione liturgica il simulacro del protettore viene svelato. Sabato pomeriggio, i Vigili del Fuoco di Catania donano una ghirlanda di fiori alla statua seicentesca posta sul prospetto principale della chiesa. Successivamente il simulacro di S. Antonio posto sull’artistico fercolo percorre le strade del quartiere accompagnato dai fedeli e dal corpo bandistico. La domenica della festa sia la mattina che la sera continua la processione; a mezzogiorno il fercolo arriva trionfalmente di corsa nella piazza principale del paese e fa ingresso nella Basilica Chiesa Madre. Nello stesso giorno sul sagrato della parrocchia si svolge la benedizione degli animali e la tradizionale vendita all’incanto dei doni in natura offerti al Santo. La sera, dopo la celebrazione in chiesa madre e l’omaggio ai caduti di tutte le guerre, il simulacro percorre l’ultimo tratto di processione, durante la quale si effettua la benedizione degli automezzi, e all’arrivo in Piazza S. Antonio si svolge lo spettacolo pirotecnico. I festeggiamenti esterni si concludono con la velata del simulacro di S. Antonio tra le acclamazioni esultanti dei devoti e la benedizione solenne impartita con il braccio reliquiario.

Arrivo trionfale di Sant'Antonio Abate nella Piazza principale di Pedara
Arrivo trionfale di Sant'Antonio Abate nella Piazza principale di Pedara

Dove e Quando

Info

Attività di valorizzazione

Dal 2013 l’Associazione “Percorsi Sacri” di Pedara propone un’interessante mostra-conferenza intitolata Una fiamma nel deserto, che raccoglie materiale iconografico di vario genere (santini, stampe, cartoline, annulli filatelici, ecc.) dedicato alla figura del grande eremita. Un percorso attraverso le varie regioni d’Italia e non solo alla scoperta dei luoghi di culto e delle tradizioni legate a S. Antonio Abate. La raccolta, proveniente dalle collezioni private di Salvatore Enrico Pappalardo e Daniele Pennisi, conta più di settecento stampe d’epoca e moderne. Ulteriori info sono presenti sul sito web www.abbantonio.blogspot.it, una vera e propria “enciclopedia antoniana”.

Foto

  • Contenuti della pagina a cura di:
    Salvatore Enrico Pappalardo
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